Guida Turistica

 

Sant'Agata di Esaro è un piccolo comune dell'entroterra calabrese di circa 2000 abitanti. Il suo territorio è incastonato tra il mar Ionio e il Tirreno e costituisce parte integrante del grande massiccio del Pollino con le sue vette che si levano fino alle quote più alte dell’Appennino meridionale. Il territorio, in prevalenza montuoso, è situato ad una altitudine superiore ai 550 metri s.l.m. ed è bagnato dal fiume Esaro. Il comune di Sant’Agata di Esaro fa parte della Comunità Montana delle Valli / Media Valle Crati insieme ad altri 11 comuni limitrofi, che gravitano tra la valle del fiume Crati e la fascia pedemontana del Pollino calabrese: Cervicati, San Martino di Finita, Rota Greca, Mongrassano, Cerzeto, Fagnano Castello, Malvito, Santa Caterina Albanese, Mottafollone, San Sosti, San Donato di Ninea. Tante le risorse presenti sul territorio santagatese; in particolare il castagno, che per la popolazione locale, da sempre ha rappresentato, e rappresenta ancora oggi, una risorsa importantissima, sia per la produzione dei frutti che per la produzione legnosa. Sono famosi a Sant'Agata i maestri falegnami, che si distinguono per la grande abilità nella lavorazione del legno, anche del pregiato legno di castagno. Inoltre sul territorio comunale è presente l'unica scuola della provincia di Cosenza dedicata alla lavorazione del legno, IPSIA -Settore legno (Istituto Professionale Industria e Artigianato). Il contesto territoriale del Comune di Sant’Agata d’Esaro ha una forte valenza storico-culturale, ricco è il patrimonio architettonico e artistico.

Patrimonio architettonico (religioso, civile e rurale) e artistico

Convento di S. Francesco di Paola con annesso chiostro. La sua fondazione risale al 1593 quando il cittadino Santagatese Marco Aurelio Giordano fece donazione del terreno necessario alla costruzione di un convento in onore di S. Francesco di Paola. Fu lo stesso S. Francesco ancora in vita a indicare ai suoi frati il luogo dove doveva sorgere il convento.

Chiesa Madre dell'Annunziata. Si ignora l'epoca di fondazione. Alla fine del sec. XII esisteva una "Ecclesia" con clero, presieduta da un arciprete (1324-1327) retta da leggi statutarie (1436). La chiesa conserva un altare risalente al 1600, una statua della Madonna del Rosario con Bambino del sec. XVII, una statua di S. Antonio del sec. XVII, un Crocifisso del sec. XIX, un bassorilievo in marmo raffigurante S. Luca del sec. XVI.

Chiesa di S. Maria delle Grazie fondata nel 1600.

Chiesa di S. Lucia del sec. XVI.

Ruderi del Convento di S. Domenico fondato nel 1521.

Ruderi della Chiesa di S. Caterina del sec. XVI.

Palazzi: Pisani sec. XVIII-XIX, Martirani sec. XVIII-XIX, Calcarami sec. XVIII-XIX, Giordanelli sec. XVIII-XIX.

 

I santagatesi, da buoni calabresi, sono tenacemente legati alle loro abitudini ed hanno conservato alcune testimonianze della vita di un tempo negli usi e nei costumi, nel linguaggio e nei canti, nelle danze, nella musica e nelle feste, nelle processioni, nelle cerimonie, nelle poesie e nelle leggende. Tutto ciò costituisce le "tradizioni" o il folklore di Sant’Agata. E’ proprio nel significato della parola “tradizione”, termine che deriva dal latino “tradere” che vuol dire consegnare, tramandare, che vanno ricercate alcune motivazioni della presentazione di questo progetto. Le tradizioni popolari sono una risorsa importante, culturale ed anche economica di ogni popolo, utili soprattutto a valorizzare oggi il territorio locale. Recuperare questa ricchezza ci porta alla conoscenza di un sapere indispensabile per scoprire chi siamo: comprendere il presente partendo dal passato, per conoscere le proprie radici nella vita, nei riti, nella letteratura e nelle feste. Tutto ciò è necessario per farci conoscere e incoraggiare un valido turismo culturale. Col termine folklore, dall'inglese folk (popolo) e lore (sapere) vengono definiti la cultura e quel complesso di usi e costumi, riti e credenze che erano alla base della comunità del passato.

Le feste tradizionali

Festa della Santa protettrice di S. Agata il 5 febbraio con processione religiosa.

Il Venerdì Santo processione religiosa.

La seconda domenica di agosto si celebra la festa di S. Francesco di Paola , compatrono della cittadina, con processione del Santo.

La seconda domenica di novembre Sagra della Castagna.

Il 7 e l'8 dicembre si celebra la festa dell'Immacolata, con la tradizionale cena delle “nove cose”.

Il 12 e il 13 dicembre si celebra la festa di S. Lucia, con l’accensione dei “Pagliari di Santa Lucia” Il 24 dicembre, vigilia di Natale, il tradizionale “Amuru u Bomminu”.

 

Il Comune di Sant’Agata di Esaro è uno dei 32 paesi calabresi che contribuisce, con le sue bellezze naturali, ambientali, artistiche e paesaggistiche uniche, ad impreziosire il Parco Nazionale del Pollino.

Le risorse naturalistiche

Il territorio appartiene al complesso montuoso dei monti di Orsomarso e Verbicaro.

Serra Cannicella e Timpa Vermicelli.

Gole e cascate dell'Esaro.

Passo dello Scalone.

Fonte di acqua sulfurea in contrada Forge.

La Tavola dei briganti, roccia calcarea dalla particolare forma di piramide rovesciata alta quasi 2 metri, si erge ai piedi della Montea a quota mt 1173.

Il Dito del Diavolo s'innalza sulla fiancata occidentale della Montea a 1700 mt di quota. Il dito, un cilindro formato da blocchi sovrapposti evoca un totem primordiale di pietra.

La Grotta della Monaca, ubicata sulla parete del Monte Cuppone, con un'apertura a strapiombo sul fiume Esaro, risulta particolarmente interessante per la presenza all'interno di una conformazione rocciosa a forma di monaca.

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